Lo stretching è davvero utile?

Il tema dello stretching, inteso come allungamento muscolare, è uno dei più dibattuti tra chi si occupa di sport e di esercizio fisico. C’è chi sostiene sia fondamentale e chi invece totalmente inutile.

La comunità sportiva al momento si divide in due correnti di pensiero: chi non lo pratica perché lo considera una perdita di tempo, e coloro che non sanno con esattezza come e quando dovrebbe essere eseguito ma, nel dubbio, lo fanno prima e dopo ogni sessione di allenamento.

Allora perché facciamo stretching? 

Come spiega Tamra Llewellyn dell’Università del Nebraska, “lo stretching statico è stato a lungo considerato un modo per riscaldare, sciogliere i muscoli e prevenire le lesioni”.

Lo stretching è un’esperienza piuttosto traumatica per il corpo, il “dolore” che provi mentre tendi un qualsiasi muscolo avviene perché stai effettivamente stirando le fibre del tessuto a livello microscopico.

I nostri muscoli e tendini sono progettati come molle. Mentre i nostri piedi toccano terra durante una corsa, quelle molle rilasciano energia immagazzinata e ci spingono in avanti.

Uno studio in North Carolina, ha confrontato il valore dello stretching dinamico con lo stretching tradizionale e senza alcun riscaldamento, su un gruppo di calciatori. I risultati hanno mostrato che il gruppo che eseguiva lo stretching dinamico aveva una migliore gamma di movimento e maggiore forza muscolare rispetto agli altri.

Stretching dinamico

Lo stretching dinamico, come suggerisce il nome, implica movimento e sforzo muscolare per l’allungamento. Mentre nello stretching statico si tende il muscolo per tutta la sua lunghezza  per circa 60 secondi, nel dinamico il muscolo, dopo una breve pausa da 3 a 5 secondi, viene allungato e contratto in modo che i tendini esercitino una forza in quella posizione allungata. In questo modo possiamo allungare il muscolo, rafforzarlo su un range più ampio e lavorare sull’equilibrio e la coordinazione.

Un riscaldamento dinamico include un’ampia varietà di movimenti, ma dovrebbe sempre iniziare con un movimento di basso livello simile a quello che verrà fatto durante l’attività sportiva: come affondi, skip o alcuni brevi intervalli di corsa progressivamente più veloci.

Questo lavoro dinamico può essere particolarmente importante per i corridori che trascorrono gran parte della giornata seduti alla scrivania, dove i flessori dell’anca che aiutano i fianchi a raggiungere una gamma completa di movimento, possono accorciarsi e dove i muscoli dei glutei possono indebolirsi a causa dell’inattività.

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